L’esposizione decreta il debutto di Chen Zhen sulla scena dell’arte contemporanea italiana. Il lavoro dell’artista cinese nasce dalla tradizione Duchampiana della ricerca sull’oggetto. Giustapponendo la società dei consumi alla natura, l’oggetto viene presentato nella sua condizione reale insieme alla sua traccia, il codice di omologazione. Chen Zhen mette in relazione l’uomo, l’oggetto e la natura. In mostra 7 lavori realizzati tra il 1990 e il 1991: L’ultimo ritratto/torpore invernale (1991), Il quadrante numerato/ La tastiera moltiplicata (1991), Il pendolo ad acqua/ La bilancia rossa (1991), Oggetti separati/ Tracce amalgamate (1990), La lucità dell’agonia/ il distacco n.3 (1990), La scrittura/ La cifra (1990), La leggerezza / La pesantezza (1991).

Catalogo, Roma 1991 (testo di C. Christov – Bakargiev e un’intervista di J. Sans)

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