Prima personale a Roma dell’artista americano Christian Marclay. La sua opera ha come radici la musica scomposta e referenziale della Downtown di New York. Artista e compositore, Marclay recupera oggetti ritrovati e strumenti musicali come veicoli di trasformazione e magia. Il suo lavoro concettuale contiene un’ ironia referenziale: qui ci ricorda i fotomontaggi dadaisti usando copertine di dischi, qua ricorda Duchamp e i suoi ready- made o Warhol e l’espressione della cultura Pop. La mostra di Roma comprende una serie di assemblaggi di copertine di dischi installati come quadri.

Catalogo, Roma 1992 (testo di W. Koestembaum)

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