Una visione giapponese
22 Marzo – 16 Maggio 2000
A cura di Cristiana Perrella
N. Araki, Untitled, 1996
Nobuyoshi Araki, Nan Goldin, Hiromix
La mostra Tokyo-ga appartiene ad una serie di mostre iniziata nel 1993 con cui Valentina Moncada si propone di analizzare diverse situazioni internazionali a fa seguito alle tre versioni “Una Visione Britannica”, “Una Visione Italiana” e “Shot. Una Visione Americana”.
Tokyo-ga è il titolo di un film di Wim Wenders del 1986, un documentario sul Giappone, uno sguardo lucido e freddo sui suoi simulacri, le sue usanze, le sue inquietudini, i suoi cambiamenti. Prendendo spunto dalla suggestione offerta dal film, la mostra presenta un’immagine “in movimento” della metropoli orientale, attraverso tre sguardi differenti, che hanno in comune una predilezione per il paesaggio umano. Di bianchi e neri costruiti ed attenti ai valori formali di un maestro come Araki, al foto-diario, fresco e immediato e di grande intensità emotiva del giovanissimo astro nascente Hiromix, passando per le immagini sapienti ma apparentemente veloci come snapshot di Nan Goldin, Tokyo-ga propone un confronto fra due generazioni, due modi differenti di ritrarre, con efficacia e grande suggestione, la bellezza, le contraddizioni, le allucinazioni cromatiche del Giappone di oggi.
Di Nobuyoshy Araki, uno dei più riconosciuti fotografi giapponesi, vengono esposte tre opere in bianco e nero scattate nel 1997, rappresentative dei tre soggetti più tipici del suo lavoro: nature morte, paesaggi cittadini e nudi di donne da lui legate in posizioni innaturali. Nan Goldin, artista americana di fama internazionale, espone un’opera tratta dal libro Tokyo Love, pubblicato insieme ad Araki nel 1996, che raccoglie una serie di immagini scattate dai due autori nella città giapponese tra il ’94 4 il ’96. Infine Hiromix, di una generazione più giovane, presenta 12 fotografie di diverso formato – autoritratti, paesaggi, ritratti di amici – scattate con una macchina fotografica per istantanee. I suoi lavori, esposti per la prima volta in Italia in questa occasione, sono ormai riconosciuti in Giappone come manifesto giovanile per le qualità toccanti, istintive e ricche di sensibilità cromatica.