27 Giugno – 13 Luglio 2007
a cura di Lydia Pribišová
Polis, exhibition view, 2007
Petra Feriancová, Kasia Krakowiak, Michal Moravčík
Polis è la realizzazione di un progetto che presenta le installazioni di tre giovani artisti dell’Europa centrale. “Polis” è un modello ideale, il prototipo della metropoli, come Roma con le sue innumerevoli civiltà e i suoi molteplici livelli culturali. Centrale è nel progetto l’idea della città archetipica, profondamente radicata nella memoria collettiva dell'umanità. Le memorie di questa città si accumulano nel subconscio, si mescolano in un déjà vu ambivalente. Nelle città reali e in quelle immaginarie e' possibile considerare come testimonianza i dati della memoria collettiva, insieme a tutte le opere degli artisti che ci lavorano da tempo. Polis e' la materializzazione simbolica di questo processo.
Ai tre artisti dell’Europa Centrale, Petra Feriancová (1977, Slovacchia), Kasia Krakowiak (1980, Polonia) e Michal Moravčík (1975, Slovacchia) e' stato chiesto di costruire un modello ideale e fisico di polis immaginarie, con le proprie caratteristiche ed ambientazioni, in linea con le proprie ispirazioni e punti di vista. Tre diverse installazioni richiamano variamente il coinvolgimento dello spettatore/attore nella Polis in galleria. Kasia Krakowiak con l'installazione site-specific Spinacz crea un pavimento coperto da selci, spesso utilizzato nella pavimentazione urbana, provocando situazione fisica non aspettata (quando si attraversa il pavimento instabile) ed evocando una forte sensazione d’incertezza, labilita'. I due oggetti di Michal Moravčík, dalla serie Internal Affairs 2, trattano il fenomeno della manipolazione di massa, allarmante soprattutto nell'ambito delle metropoli contemporanee. La video-proiezione di Petra Feriancová, To whom it may concern dalla serie Love letters e' in contrasto con le altre opere in quanto presenta i testi di una storia d’amore di carattere letterario ambientata nella città di Roma. E’ sempre di Petra Feriancova l’istallazione sonora Mp3 “Itinerario”, che fonde in una un’unica storia due racconti: “Man of the crowd” di Edgar Allan Poe, e “Crime of Lord Arthur Saville” di Oscar Wilde.
La mostra è organizzata in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Slovacca, con l’Istituto Slovacco e con l’Istituto Polacco di Roma